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Vendere su internet, l’ultima spiaggia

Negli ultimi anni, sempre più aziende si sono trovate ad affrontare sfide economiche significative. Il calo del fatturato, l’aumento della concorrenza e i cambiamenti nei comportamenti d’acquisto dei consumatori hanno spinto molte realtà imprenditoriali a cercare nuove opportunità di guadagno. Tra queste, vendere su internet (l’e-commerce) viene spesso percepito come una sorta di “ultima spiaggia”: una soluzione che, se non funziona, segna il punto finale dell’attività.

Tuttavia, affrontare il mondo delle vendite online con questa mentalità rappresenta già di per sé un grave errore strategico. Un approccio del genere, infatti, non solo riduce le probabilità di successo, ma quasi certamente porta al fallimento. In questo articolo esploreremo i motivi per cui avviare un e-commerce non è una soluzione immediata né semplice e perché richiede una visione a lungo termine, un impegno strutturato e una chiara strategia.

Vendere su internet: una strategia a medio-lungo termine

Chi pensa di poter risolvere rapidamente i propri problemi economici semplicemente aprendo un negozio online è destinato a rimanere deluso. L’e-commerce non è una bacchetta magica che trasforma un’attività in crisi in un successo in pochi mesi. Al contrario, posizionarsi su internet e iniziare a vendere prodotti o servizi richiede tempo, dedizione e investimenti costanti.

Vendere online significa confrontarsi con una serie di attività complesse e interconnesse. La creazione di un sito web o la scelta di un marketplace su cui operare sono solo i primi passi. A seguire, bisogna gestire aspetti come le spedizioni – spesso anche internazionali – e offrire un servizio clienti efficiente e professionale. Questo implica il bisogno di formazione e competenze specifiche per evitare errori che, specialmente all’inizio, possono costare caro.

Chi si affaccia al mondo dell’e-commerce senza un’esperienza pregressa deve mettere in conto un periodo di apprendimento, durante il quale sarà inevitabile commettere sbagli. Questi errori, però, non devono essere visti come ostacoli insormontabili, ma come tappe di un processo di crescita. Purtroppo, chi considera l’e-commerce solo come un’ultima risorsa non ha spesso né il tempo né la pazienza necessari per attraversare questa fase di formazione.

Le cause di una crisi aziendale non spariscono online

Un altro errore comune è pensare che i problemi che affliggono un’azienda nel commercio tradizionale si risolvano automaticamente con il passaggio all’online. Purtroppo, non è così. Se il problema principale è un prodotto che non ha margini di guadagno sufficienti, trasferirsi su internet non farà altro che peggiorare la situazione.

I marketplace, come Amazon o eBay, richiedono commissioni che oscillano tra il 10% e il 15% sul prezzo di vendita. A queste si aggiungono i costi dei pagamenti, che nella maggior parte dei casi avvengono tramite carta di credito o altre piattaforme di pagamento digitale. Questo significa che, se il margine di profitto è già basso, l’e-commerce potrebbe addirittura portare a perdite anziché guadagni.

Un altro aspetto da considerare è la concorrenza. Se nel commercio tradizionale i competitor sono spesso limitati a un’area geografica ristretta, nel mondo online ci si confronta con una competizione globale. I consumatori hanno accesso a un’infinità di alternative, spesso a prezzi più competitivi. Se il prodotto non si distingue per qualità, unicità o valore aggiunto, sarà difficile emergere in un mercato così vasto e affollato.

I costi fissi dell’e-commerce

Un’altra falsa credenza è che vendere online consenta di eliminare i costi fissi associati a un negozio fisico. Anche in questo caso, la realtà è ben diversa. I costi esistono anche nel mondo dell’e-commerce, sebbene siano di natura differente.

Ad esempio, un’attività online strutturata richiede comunque la disponibilità di un magazzino per lo stoccaggio della merce, uno spazio per la gestione amministrativa e, in molti casi, personale dedicato. Inoltre, ci sono costi tecnici da considerare, come quelli legati alla manutenzione del sito web, alle campagne pubblicitarie online e ai software per la gestione degli ordini.

Tutti questi elementi dimostrano che l’e-commerce non è necessariamente un’alternativa più economica al commercio tradizionale, ma piuttosto un modello di business complementare che richiede investimenti significativi.

Vendere “con” internet, non “su” internet

Uno dei concetti più importanti da comprendere è che il commercio online non deve essere visto come un sostituto del negozio fisico, ma come uno strumento aggiuntivo per raggiungere nuovi clienti e fidelizzare quelli esistenti. L’obiettivo non è necessariamente vendere esclusivamente online, ma utilizzare internet per rafforzare la propria presenza sul mercato.

Ad esempio, una strategia efficace può essere quella di sfruttare il sito web o i canali social per attirare clienti nel negozio fisico. La presenza online può servire a raccontare il valore del proprio brand, mostrare i prodotti disponibili, offrire promozioni o incentivi all’acquisto diretto in negozio.

Molte aziende di successo hanno dimostrato che l’integrazione tra online e offline è la chiave per ottenere risultati concreti. Questa strategia, conosciuta come “omnichannel”, permette di offrire un’esperienza d’acquisto fluida e coerente su tutti i canali, aumentando così la soddisfazione del cliente.

Pianificare per il successo

L’e-commerce può essere una grande opportunità per le aziende, ma solo se affrontato con la giusta mentalità. Aprire un negozio online non deve essere visto come un’ultima risorsa per salvare un’attività in difficoltà, ma come una strategia ponderata che richiede tempo, risorse e competenze.

Prima di lanciarsi nel mondo delle vendite online, è fondamentale analizzare i punti di forza e di debolezza della propria attività, definire obiettivi chiari e sviluppare un piano d’azione dettagliato. Bisogna essere consapevoli che il successo non arriva dall’oggi al domani e che, come in ogni impresa, ci saranno sfide da affrontare lungo il percorso.

In definitiva, vendere su internet non è solo una questione di tecnologia, ma di strategia, visione e capacità di adattamento. Chi riesce a integrare l’e-commerce all’interno di un approccio globale al mercato ha tutte le carte in regola per trasformare questa sfida in una nuova opportunità di crescita.

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