Nella ricerca spasmodica di nuovi canali di vendita si è pensato che dopo i marketplace tradizionali sarebbe stata la volta dei social network ovvero la possibilità di inserire offerte direttamente su FB o IG con un checkout fatto sul social stesso, questo è il social commerce.
Quindi l’idea è che il social network diventi un marketplace. Non che i social network non ci abbiano pensato. IG ha già implementato il checkout direttamente nella app ma questa funzione non è ancora disponibile in Italia. Su FB esiste una funzione marketplace ma è una sorta di mercatino dell’usato e non una applicazione per venditori professionali. Nelle pagine aziendali di FB è possibile attivare la vetrina cioè una gallery dove pubblicare gli articoli con foto e prezzo ma alla call to action Compra/Acquista si è indirizzati al sito di ecommerce.
Amazon potrebbe diventare un social commerce?
Sarei stupito se il prossimo passo di Amazon fosse quello di implementare un social dove clienti e venditori si scambiano i like su attività estranee agli acquisti. Anche perchè i marketplace hanno tutta la convenienza che la transazione avvenga sulla piattaforma per incassare le commissioni. Visto il controllo che hanno sulla comunicazione i marketplace sono proprio contrari al social commerce.
La funzione dei social deve rimanere quella di veicolare utenti sul proprio sito dove viene finalizzata la vendita. Il traffico deve essere creato con post informativi e promozionali.
Il concetto di social commerce deve essere più ampio.L’azienda deve mettere a disposizione, di se stessa e degli utenti, tutti i canali attraverso i quali le parti possono entrare in contatto.
Oltre alla messaggistica dei marketplace, l’azienda può comunicare in modo bidirezionale attraverso FB, IG e gli altri social.Può comunicare attraverso le chat, presidiate da interlocutori umani o da bot, usare SMS, Whatsapp ecc.
Secondo me il marketplace deve fare il marketplace e il social deve fare il social.